Dino Buzzati, Il colombre e altri cinquanta racconti

Il colombre ha come protagonista lo squalo di misteriosa natura che si rende visibile solo alla propria vittima, che inseguirà per anni e anni finché sarà riuscito a divorarla. Durante un viaggio per mare col padre, il piccolo Stefano ha la sciagura di vedere il mostro: per tutta la sua lunga vita di navigatore resterà inchiodato a una muta, terribile gara a distanza. Ma quando, ormai vecchio, egli si deciderà a sfidare lo squalo, apprenderà da lui che ben altro era il compito della bestia.

Invenzione surreale e prodigio, qui come negli altri cinquanta racconti di cui si compone la raccolta, contraddistinguono tutta la narrativa buzzatiana, con quella sua affabulazione secca e serrata che si nutre di una quotidianità sempre enigmatica e inquietante, con un perenne doppio fondo di strazio metafisico e di disagio angosciato di fronte all’indecifrabilità del destino umano.

Dino Buzzati (Belluno 1906 – Milano 1972), tra i più originali autori italiani del Novecento, entrò nel 1928 al «Corriere della Sera», di cui fu cronista, redattore e inviato speciale. Esordì nel 1933 con Bàrnabo delle montagne, cui seguirono numerosi romanzi e racconti di successo tra i quali ricordiamo: Il segreto del Bosco Vecchio, Il deserto dei Tartari, La famosa invasione degli orsi in Sicilia, Paura alla Scala, Sessanta racconti (Premio Strega nel 1958), Un amore e Il colombre, tutti negli Oscar.

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