“Storia di chi fugge e di chi resta”, Elena Ferrante (E/O)

Il terzo romanzo della saga di Elena e Lila, le ragazze de ‘L’amica geniale’ e ‘Storia del nuovo cognome’.

Elena e Lila, le due amiche la cui storia i lettori hanno imparato a conoscere attraverso “L’amica geniale” e “Storia del nuovo cognome”, sono diventate donne. Lo sono diventate molto presto: Lila si è sposata a sedici anni, ha un figlio piccolo, ha lasciato il marito e l’agiatezza, lavora come operaia in condizioni durissime; Elena è andata via dal rione, ha studiato alla Normale di Pisa e ha pubblicato un romanzo di successo che le ha aperto le porte di un mondo benestante e colto. Ambedue hanno provato a forzare le barriere che le volevano chiuse in un destino di miseria, ignoranza e sottomissione.
Ora navigano, con i ritmi travolgenti a cui Elena Ferrante ci ha abituati, nel grande mare aperto degli anni Settanta, uno scenario di speranze e incertezze, di tensioni e sfide fino ad allora impensabili, sempre unite da un legame fortissimo, ambivalente, a volte sotterraneo a volte riemergente in esplosioni violente o in incontri che aprono prospettive inattese.

Recensione Panorama.it (Andrea Bressa):
La misteriosa Elena Ferrante, lungi dallo svelare la propria vera identità , torna in libreria con Storia di chi fugge e di chi resta (edizioni e/o), il terzo capitolo della saga che vede protagoniste Elena e Lila. Abbiamo già conosciuto le due ragazze, ormai diventate donne, in L’amica geniale e Storia del nuovo cognome , sempre per edizioni e/o, due titoli di successo che hanno conquistato molti lettori anche oltreoceano. In Storia di chi fugge e di chi resta siamo negli anni Settanta del “tutto è possibile”. Lila ed Elena hanno provato entrambe a uscire dai confini di un destino fatto di miseria, ignoranza e sottomissione, a cui sembravano condannate nel rione popolare napoletano dove sono cresciute. Lila si è sposata presto, a sedici anni, ma ha lasciato il marito e mantiene suo figlio lavorando come operaia in condizioni dure. Elena invece è fuggita via dal quartiere, andando a studiare alla Normale di Pisa. È riuscita a pubblicare un romanzo di successo che le ha aperto le porte di una vita agiata e culturalmente più ampia. Fondamentale il confronto tra chi rimane e chi se ne va da un luogo che appare senza prospettive, tra chi prova a cambiare la propria vita assorbendo quel che di meglio c’è ancora e chi invece volta pagina ed estirpa le proprie radici, culturali e geografiche. Questo confronto ricorda qualcosa di molto familiare, come le innumerevoli storie vere di ragazzi che scelgono di partire o di restare, in questo nostro paese sempre più atrofizzato e sterile.

 

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