Orhan Pamuk, La nuova vita

Ferit Orhan Pamuk (7 giugno 1952) è uno scrittore e saggista turco. I suoi romanzi, tradotti in più di quaranta lingue, sono spesso sospesi tra il fiabesco e il reale, e rispecchiano la Turchia di ieri e di oggi. È stato insignito del Premio Nobel per la letteratura perché: “nel ricercare l’anima malinconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli per rappresentare scontri e legami fra diverse culture“.

 Il libro

La nuova vita. Il ventiduenne Osman si imbatte in un libro che cambia completamente il suo modo di vivere. Aveva visto per la prima volta il libro nelle mani della bellissima Canan, di cui si innamora immediatamente, e decide di incontrarla. Lei gli presenta il suo ragazzo, Mehmet, anch’egli appassionato del libro. Dalla finestra dell’aula dell’Università, Osman, appoggiato al freddo vetro della finestra, vede i due che discutono e, mentre Canan torna all’Università, Mehmet viene colpito da due colpi di pistola sparati da un uomo fermo alla fermata del minibus. Quando Osman si capacita di quanto è successo, non trova più traccia né di Canan né di Mehmet. Comincia dunque la sua ricerca dei due, unita alla ricerca della nuova vita promessa dal libro, nella quale le differenze e le distanze siano annullate, i valori dello spirito estesi anche alla materia, continuati negli oggetti, il tempo sia senza fine, lo spazio senza limiti, la condizione simile a quella degli angeli, la vita eterna. Il viaggio di Osman diventerà interminabile, tra innumerevoli ostacoli, continui pericoli, persone e luoghi.

Pamuk raconta la Turchia, antica e moderna, reale e immaginaria, tramite il viaggio compiuto dal suo Osman alla ricerca del varco che gli permetta di accedere alla “nuova vita”. Lo mostrerà molte volte vicino ad esso, sul punto di compiere il passaggio ma dopo tanti fallimenti dovrà fargli accettare l’idea che non è possibile, che gli elementi che dovrebbero comporre quella vita non si possono combinare. Non gli rimane che abbandonare la ricerca e rientrare nella condizione di tutti, quella di un’esistenza condotta tra luoghi comuni.

 

 

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