Valeria Parrella, Tempo di imparare

Valeria Parrella, Tempo di imparare

Fare il nodo ai lacci delle scarpe, colorare dentro i contorni, memorizzare le sillabe in fila, lavare bene i denti anche quelli in fondo, salire scale sempre nuove senza stringere per forza il corrimano. E poi: avere lo sguardo lungo, separare l’ansia dal pericolo vero, vincere, perdere, aspettare, agire, confidarsi, farsi valere, rassegnarsi. Ogni giorno è tempo di imparare, e a dover imparare, in questo libro, sono una donna e un bambino che hanno un grosso problema da affrontare, tanta paura e molte armi. Le armi, per quanto strano possa sembrare, sono le stesse della letteratura: nominare le cose, percorrerle, trasfigurarle, lasciarle andare. Perché lei sa moltissimo, ma niente che serva nella vita di adesso, mentre lui per capire mira all’essenziale; lei ha occhi per ogni cosa, ma dietro gli occhiali lui le insegna il mondo a due dimensioni. Si muovono tra fisioterapisti, insegnanti e compagni di classe, neurologi, burocrati, barcollando o danzando, tra le mani una parola difficile che comincia per “H” e che sembra impossibile far germogliare. La scrittura di Valeria Parrella dice il momento in cui la relazione tra ogni madre e ogni figlio si strappa, il binomio si scompone, e ci si guarda finalmente da lontano, finalmente per intero.

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