Alan Bradley, A spasso tra le tombe

Alan Bradley, A spasso tra le tombe

1951. Nella magione di Bishop’s Lacey è festa grande: per celebrare la ricorrenza dei 500 anni dalla morte di San Tancredi, patrono del villaggio, le autorità locali, civili e religiose, non badano a spese e hanno addirittura deciso di dissotterrare le spoglie del Beato in persona. Flavia de Luce, la geniale undicenne appassionata di anatomia, di veleni e di investigazioni, riesce ad introdursi di soppiatto nella cripta della chiesa durante i lavori di riesumazione: ma al momento dell’apertura del sepolcro del santo, in un’intercapedine soprastante la tomba vera e propria, si ritrova faccia a faccia con il signor Collicut (l’organista misteriosamente scomparso da qualche tempo), morto e grottescamente mascherato. Flavia, non c’erano dubbi, si mette in azione, sfidando ancora una volta lo stolido ispettore di polizia Hewitt: precipitata accidentalmente all’interno della tomba settecentesca di una certa Cassandra Cottlestone – esclusa dalla sepoltura gentilizia familiare perché morta suicida – scopre un mondo sotterraneo di gallerie e cunicoli che andranno percorsi fino in fondo per potere risolvere il mistero. L’indagine è sotterranea anche metaforicamente, poiché coinvolge i segreti inconfessati dei notabili del luogo, le gelosie inespresse tra gli artisti colleghi della vittima, lo stesso passato di quell’Impero Britannico che si avvia verso lo smantellamento. E mentre cerca di risolvere questo caso complicato si preannunciano a Buckshaw difficili cambiamenti: la sorella maggiore Ophelia si è fidanzata e la posizione finanziaria della sua famiglia è così critica che la secolare casa di famiglia rischia di essere messa in vendita.

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