Scegli il libro di settembre

Oltre a vincere il Premio Strega 2012, Inseparabili di Alessandro Piperno è stato il più votato da voi. La Discussione si terrà martedì 25 settembre, ore 21.00 presso Palazzo della Penna, Via Podiani 11.

PREMIO STREGA. Il 5 luglio è stato decretato il vincitore del Premio Strega 2012 nel consueto e magnifico scenario del Ninfeo di Villa Giulia.

SCEGLI FRA GLI ULTIMI 6 VINCITORI DEL PREMIO STREGA

Le votazioni si concluderanno mercoledì 15 agosto.

 

ALESSANDRO PIPERNO, INSEPARABILI. IL FUOCO AMICO DEI RICORDI (Mondadori ed)

VINCITORE PREMIO STREGA 2012

Inseparabili è la storia di una famiglia che deve lottare con l’amore e il rancore, il lutto e la solitudine, fino alla resa dei conti. È il racconto verosimile fino al dettaglio di quanto fortuito e inarrestabile sia il meccanismo che genera un grande successo mediatico e insieme il “referto” implacabile, scioccante, degli effetti che una pubblica glorificazione può sortire su chi ne è oggetto: sui suoi desideri, sul suo carattere, sulle relazioni con coloro che ama. È un libro splendente, ironico, emozionante, percorso da una felicità narrativa che ricorda l’euforia di Con le peggiori intenzioni – la cui protagonista, Gaia, fa da guest-star in un velenoso cammeo. Un grande romanzo di oggi, veloce, crudele ma cadenzato dal passo classico di una Commedia umana che senza tempo si ripete. Alessandro Piperno ritrova la famiglia Pontecorvo – già protagonista di Persecuzione – e chiude il dittico del Fuoco amico dei ricordi con un’opera del tutto autonoma che, al tempo stesso, scioglie ogni nodo lasciato in sospeso dal primo libro.

Alessandro Piperno. Nato da padre ebreo e madre cattolica, si è laureato in letteratura francese presso l’Università di Roma Tor Vergata, dove ha insegnato a contratto la medesima materia ed è divenuto ricercatore dall’ottobre 2008. Nel 2000 ha pubblicato per FrancoAngeli il saggio critico “Proust antiebreo” sulla figura di Marcel Proust. È redattore della rivista Nuovi Argomenti. Nel 2005 ha pubblicato il suo primo romanzo Con le peggiori intenzioni, con quasi 200.000 copie vendute in pochi mesi, e con quale vince il premio Viareggio e il premio Campiello opera prima. Il romanzo, che narra le vicende di mezzo secolo della famiglia Sonnino e in particolare del suo membro più giovane, Daniel, si caratterizza per lessico ricercato e uno stile ricco di aggettivi e di avverbi. Nel 2010 ha pubblicato Persecuzione, prima parte di un dittico intitolato Il fuoco amico dei ricordi.

EDOARDO NESI, STORIA DELLA MIA GENTE (Bompiani ed)

VINCITORE PREMIO STREGA 2011

Storia della mia gente racconta dell’illusione perduta del benessere diffuso in Italia. Di come sia potuto accadere che i successi della nostra vitalissima piccola industria di provincia, pur capitanata da personaggi incolti e ruspanti sempre sbeffeggiati dal miglior cinema e dalla miglior letteratura, appaiano oggi poco più di un ricordo lontano. Oggi che, sullo sfondo di una decadenza economica forse ormai inevitabile, ai posti di comando si agitano mezze figure d’economisti ispirate solo dall’arroganza intellettuale e politici tremebondi di ogni schieramento, poco più che aspiranti stregoni alle prese con l’immane tornado della globalizzazione. Edoardo Nesi torna con un libro avvincente e appassionato, a metà tra il romanzo e il saggio, l’autobiografia e il trattato economico, e ci racconta, dal centro dell’uragano globale, la sua Prato invasa dai cinesi, cosa si prova a diventare parte della prima generazione di italiani che, da secoli, si ritroveranno a essere più poveri dei propri genitori.

Edoardo Nesi ha pubblicato con Bompiani Fughe da fermo (1995), Ride con gli angeli (1996), Rebecca (1999), Figli delle stelle (2001), L’età dell’oro (2004, Premio Bruno Cavallini, Finalista Premio Strega 2005). Ha scritto e diretto il film Fughe da fermo (Fandango, 2001).

ANTONIO PENNACCHI, CANALE MUSSOLINI (Mondadori ed)

VINCITORE PREMIO STREGA 2010

Canale Mussolini è l’asse portante su cui si regge la bonifica delle Paludi Pontine. Su questa terra nuova di zecca, bonificata dai progetti ambiziosi del Duce e punteggiata di città appena fondate, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal Nord. Contadini emiliani, veneti e friulani lasciano le proprie terre e diventano i primi attori del nuovo sogno italico di grandezza. Tra queste migliaia di coloni ci sono i Peruzzi, gli eroi di questa saga straordinaria. A farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio Pericle. Con lui scendono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. E poi la nonna, dolce ma inflessibile. Il vanitoso Adelchi, più adatto a comandare che a lavorare. Iseo e Temistocle, Treves e Turati, fratelli legati da un affetto profondo fatto di poche parole e gesti assoluti. E una schiera di sorelle, a volte buone, a volte perfide e velenose. E poi c’è lei, l’Armida, la moglie di Pericle, la più bella, la più generosa, la più strana, una strega forse, sempre circondata dalle sue api che le parlano e in volo sibilano ammonimenti e preveggenze che non basteranno a salvarla dalla sorte che l’aspetta. E Paride, il nipote prediletto, buono e giusto, ma destinato, come l’eroe di cui porta il nome, a essere causa della sfortuna che colpirà i Peruzzi e li travolgerà.

Antonio Pennacchi è nato a Latina, dove vive, nel 1950. Operaio in fabbrica a turni di notte fino a cinquant’anni, ha pubblicato per Mondadori Il fasciocomunista (2003) e Shaw 1950. Storie di fabbrica e dintorni (2006). È autore anche di Fascio e martello. Viaggio per le città del Duce (Laterza 2008). Collabora a “Limes” .

TIZIANO SCARPA, STABAT MATER (Einaudi ed)

VINCITORE PREMIO STREGA 2009

È notte, l’orfanotrofio è immerso nel sonno. Tutte le ragazze dormono, tranne una. Si chiama Cecilia, ha sedici anni. Di giorno suona il violino in chiesa, dietro la fitta grata che impedisce ai fedeli di vedere il volto delle giovani musiciste. Di notte si sente perduta nel buio fondale della solitudine più assoluta. Ogni notte Cecilia si alza di nascosto e raggiunge il suo posto segreto: scrive alla persona più intima e più lontana, la madre che l’ha abbandonata. La musica per lei è un opaco ripetersi di note, un’abitudine come tante all’Ospedale della Pietà di Venezia, dove le giovani orfane vivono rinchiuse, strette entro i limiti del decoro e della rigida suddivisione dei ruoli. Ma un giorno le cose cominciano a cambiare, quando arriva un nuovo compositore e insegnante di violino. È un giovane sacerdote, ha il naso grosso e i capelli colore del rame. Si chiama  Antonio Vivaldi.

Tiziano Scarpa è nato a Venezia nel 1963. Ha scritto Occhi sulla Graticola (Einaudi, 1996), Amore® (Einaudi, 1998), Venezia è un pesce (Feltrinelli, 2000), Cos’è questo fracasso? (Einaudi, 2000), Nelle galassie oggi come oggi (con Raul Montanari e Aldo Nove, Einaudi, 2001), Cosa voglio da te (Einaudi, 2003), Kamikaze d’Occidente (Rizzoli, 2003), Corpo (Einaudi, 2004), Groppi d’amore nella scuraglia (Einaudi, 2005), Batticuore fuorilegge (Fanucci, 2006), Amami (con Massimo Giacon, Mondadori, 2007), L’inseguitore (Feltrinelli, 2008), Discorso di una guida turistica di fronte al tramonto (Amos, 2008).

PAOLO GIORDANO, LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI (Mondadori ed)

VINCITORE PREMIO STREGA 2008

Alice ha sette anni e odia la scuola di sci, ma suo padre la obbliga ad andarci. È una mattina di nebbia fitta, lei ha freddo e il latte della colazione le pesa sullo stomaco. In cima alla seggiovia si separa dai compagni e, nascosta nella nebbia, se la fa addosso. Per la vergogna decide di scendere a valle da sola, ma finisce fuori pista, spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canalone innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un ragazzino intelligente con una gemella ritardata, Michela. La presenza costante della sorella umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei. Per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia decide di lasciare Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e di Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze, così profondamente segnate, si incroceranno e i due protagonisti si scopriranno strettamente uniti eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano primi gemelli: due numeri primi separati da un solo numero pari, vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero.

Paolo Giordano è nato a Torino nel 1982. È laureato in fisica teorica e lavora presso l’Università con una borsa di dottorato. La solitudine dei numeri primi è il suo primo romanzo.

NICCOLO’ AMMANITI, COME DIO COMANDA (Mondadori ed)

VINCITORE PREMIO STREGA 2007

La storia è ambientata a Varrano, un immaginario paesotto del Nord Italia fortemente industrializzato, dove i campi e i boschi si alternano ai capannoni, le tangenziali e i centri commerciali. La narrazione ruota attorno a Rino e Cristiano Zena, padre vedovo e figlio tredicenne. Rino è un trentaseienne con simpatie neonaziste, beve, è un violento e vive di espedienti; tuttavia ha con Cristiano un legame fortissimo e la sua più grande paura è quella di perderlo (per mano dell’assistente sociale, l’odiato Beppe Trecca). Anche Cristiano ama profondamente il padre: è per lui il riferimento più importante e gli dà piena fiducia, pur accettando i suoi difetti. I loro unici veri amici sono Danilo Aprea e Corrado Rumitz, detto Quattro Formaggi. Danilo è depresso e alcolizzato da quando la figlioletta di tre anni è morta e, non accettando la separazione, assilla di continuo l’ex moglie pregandola di tornare da lui. Quattro Formaggi è un ritardato mentale che tutti considerano lo scemo del villaggio. In realtà ha attraversato un’esistenza a dir poco sfortunata: orfano, ha vissuto in un collegio dove ha subito le angherie dei compagni; da adulto ha subito un grave incidente che gli ha provocato diversi problemi fisici e accentuato quelli psichici. Un giorno, Danilo presenta a Rino e a Quattro Formaggi un progetto che potrebbe dare una svolta alle loro misere esistenze: rapinare un istituto di credito sfondando il bancomat con un trattore. Il colpo viene programmato per una domenica notte in cui scoppia la “tempesta del secolo”, ma prima che il piano possa avere inizio, una serie di eventi tragici sconvolgono le vite di tutti i personaggi.

Niccolò Ammaniti. Ha esordito nel 1994 con il romanzo Branchie (1997). Nel 1995 ha pubblicato il saggio Nel nome del figlio, scritto con il padre Massimo, e nel 1996 la raccolta di racconti Fango. Suoi racconti sono usciti nelle antologie “Gioventù cannibale” (1996) e “Tutti i denti del mostro sono perfetti” (1997).  I suoi libri sono stati tradotti in francese, tedesco, spagnolo, greco e russo. E’ del 1999 Ti prendo e ti porto via, mentre nel 2001 pubblica per Einaudi Io non ho paura (diventato nel 2003 un film di Gabriele Salvatores). Nicolò Ammaniti ritorna al fumetto, genere che ha contribuito a formare lo stile narrativo dello scrittore. Fa un pò male è il libro pubblicato nel 2004 che contiene tre brevi romanzi a fumetti sullo sfondo di una Roma minore, in una periferia pasoliniana ricca di storie e personaggi grotteschi.
Ha vinto la 61° edizione del Premio Strega nel 2007 con Come Dio comanda, che nel 2008 diventa un film di Gabriele Salvatores. Del 2009 è Che la festa cominci. Del 2010 Io e te (Einaudi). I suoi libri sono tradotti in 44 paesi.

Il Premio Strega è un riconoscimento che viene assegnato annualmente a un libro pubblicato in Italia tra il 1º aprile dell’anno precedente ed il 31 marzo dell’anno in corso. Il Premio è stato creato nel 1947 all’interno del salotto letterario di Maria e Goffredo Bellonci con il contributo di Guido Alberti, proprietario dell’omonima casa produttrice del Liquore Strega, al quale il premio è intitolato e che ancora sponsorizza la manifestazione. Il primo scrittore a ricevere il primo Premio Strega, nel 1947, è stato Ennio Flaiano, con il libro Tempo di uccidere. La scelta del vincitore viene affidata ad un gruppo di 400 uomini e donne di cultura, tra cui gli ex vincitori (coloro che compongono la giuria sono tuttora chiamati Amici della Domenica, dal giorno prescelto per loro prime riunioni), che in due tornate definiscono i finalisti del Premio (scegliendo fra i titoli proposti dagli stessi 400 giurati, ogni titolo deve avere almeno il supporto di 2 giurati) e successivamente il vincitore.

 

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