“Tutti i mostri di Mary Shelley”. Aperte le votazioni per la discussione di maggio

Apriamo le votazioni per la prossima discussione sul libro del mese dedicata a Mary Shelley.
Scrittrice e saggista inglese, moglie del poeta romantico Percy Bysshe Shelley, è autrice di numerosi romanzi e racconti brevi, tra cui spicca Frankenstein, protagonista di un immediato successo e al centro di numerosi adattamenti teatrali e cinematografici.

Tutti i mostri di Mary Shelley


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Frankenstein, o il moderno Prometeo
Frankenstein, or, the modern Prometheus, 1818
Nel 1816 Lord Byron, durante una sera tempestosa nella sua villa a Ginevra, propone ai suoi ospiti – Mary e Percy Shelley, e William Polidori – di scrivere, per gioco, un racconto dell’orrore. Ricollegandosi al mito di Prometeo, Mary scriverà Frankenstein. Una storia che è un groviglio etico, un ragionamento profondo sull’origine della vita: l’angosciante storia di uno scienziato che conduce macabri esperimenti nel tentativo di restituire la vita ai cadaveri. Una favola terribile capace di imporsi con la forza delle immagini e la sua autonomia di mito universale. Uno sconvolgente racconto dell’orrore in cui il mostro è più umano del suo creatore.

Matilda
Mathilda, 1818
In una landa desolata, dove si è nascosta al mondo per custodire un terribile segreto, la giovane Matilda rievoca in punto di morte, in una lettera-confessione a un amico, la sua breve, tragica storia di solitudine e dell’amore ritrovato, e poi crudelmente tradito, proprio dall’essere da lei più amato, suo padre, che l’ha coinvolta e contaminata con la sua passione proibita e sommamente colpevole. Attraverso la disillusione, il dolore, i sentimenti esasperati, la straordinaria emotività e intensità, la complessità e ambiguità di questa eroina romantica, Mary Shelley esprime la propria e l’altrui sofferenza femminile, rievocata nelle figure mitiche con cui Matilda viene associata.

Valperga o Vita e avventure di Castruccio Castracani, principe di Lucca
Valperga, 1823
Il romanzo fu ispirato proprio dal lungo soggiorno nel nostro paese dei coniugi Shelley e composto tra il 1818 e il 1821 (subito dopo, quindi, il più celebre romanzo dell’autrice, Frankenstein). In questo testo, dall’impianto quasi femminista e decisamente romantico, Mary Shelley racconta le vicende del signore Castruccio Castracani degli Antelminelli, che all’inizio del Trecento tiranneggiò la città di Lucca dando sfogo alla sua sfrenata ambizione. Feroce nemico dei guelfi fiorentini, Castruccio non si fece scrupolo di combattere contro la sua stessa promessa sposa, la bella e dolce Eutanasia, signora di Valperga. Il personaggio del Castracani aveva già affascinato, tra gli altri, Niccolò Machiavelli, ma nell’interpretazione di Mary Shelley egli assume connotati nuovi, divenendo emblema e paradigma della potenza distruttiva, dell’avidità e dell’egoismo tipicamente maschili, contrapposti alla forza creativa, all’amore e alla volontà di pace incarnati dai personaggi femminili, tra cui spicca, oltre a Eutanasia, la giovanissima profetessa ferrarese Beatrice, che ispirerà a Castruccio una funesta passione.

L’ultimo uomo
The last man, 1826
Viene considerato uno dei più importanti romanzi dell’autrice dopo Frankenstein, e una delle opere antesignane della moderna fantascienza. Narra della fine dell’umanità a causa della peste. E’ il ventunesimo secolo e l’Inghilterra è una repubblica governata da un’èlite di aristocratici, uno dei quali, Adrian, erede della stirpe reale di Windsor, stringe amicizia con un ragazzo del Cumberland, Lionel Verney, e lo introduce nella sua cerchia. E’ lui l’io narrante del romanzo, the last man rimasto a testimoniare la storia tragica di un’umanità condannata all’estinzione tra il rigoglio della natura circostante, poiché unicamente l’uomo conosce la fine, e con lui tutte le sue costruzioni. L’autrice di Frankenstein edifica, con quest’opera, un monumento a Perc Bysshe Shelley e a Lord Byron, compagni di viaggio precocemente perduti, a significare che soltanto i libri vincono il tempo che cancella, tramandano le immagini del passato al presente, anticipano il futuro.

Il segreto di Falkner
Falkner, 1837
La storia ha inizio in un paesino fittizio della Cornovaglia, nel cui cimitero una bambina trascorre gran parte del suo tempo. Qui giunge il misterioso Falkner, il quale tenta di porre fine al suo tormento con un colpo di pistola; l’intervento provvidenziale della piccola Elizabeth Raby, in visita alla tomba della madre, gli salva la vita. Appresa la storia dell’orfanella, l’uomo decide di mettere da parte i propositi suicidi e la adotta, partendo con lei alla volta dell’Europa. Passano gli anni, e il rapporto che lega padre e figlia si fa sempre più profondo, anche se Falkner è dilaniato da un terribile segreto. Arrivato il momento di confessare a Elizabeth le sue colpe, la situazione precipita, e l’uomo viene sbattuto in prigione. La ragazza, prototipo di eroina vittoriana, cercherà in tutti i modi di scagionare il padre e aiutare Gerard Neville, il giovane incontrato anni prima di cui è innamorata, a ottenere giustizia.Il segreto di Falkner riprende dal capolavoro giovanile di Mary Shelley, Frankenstein, la magistrale bravura con cui la scrittrice rappresenta i conflitti interiori del protagonista, che rispecchia tutti i tratti dell’eroe byroniano.

 

 

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