Ad aprile parleremo di Virginia Woolf. Aperte le votazioni

Apriamo le votazioni per la prossima discussione sul libro del mese dedicata a Virginia Woolf, che si terrà giovedì 26 aprile.
Per la sua capacità narrativa e una profonda sensibilità verso la realtà esterna e interiore, l’autrice britannica è considerata una delle principali figure della letteratura del ventesimo secolo. Nel corso della sua carriera ha pubblicato otto romanzi (più uno postumo) e numerosi racconti e saggi, in cui spiccano i suoi elementi caratteristici come l’utilizzo dei soliloqui, i flussi di coscienza, l’attenzione alle emozioni e alle espressioni più intime della mente. Nei suoi testi, Virginia Woolf ha abilmente analizzato i difetti della società, in particolare la condizione subalterna della donna in un mondo maschilista: questa caratteristica fa di lei, ancora oggi, una fra le più autorevoli paladine del femminismo.

Virginia Woolf e la narrazione del sé

  • La signora Dalloway (35%)
  • Al faro (21%)
  • Una stanza tutta per sé  (21%)
  • Flush: Biografia di un cane (14%)
  • La crociera (10%)
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La crociera
The Voyage Out, 1915
La giovane Rachel Vinrace si imbarca sulla nave del padre. Destinazione: Sud America. Navigherà in compagnia di passeggeri eterogenei, che offrono lo spunto per una satira sui costumi del periodo Edoardiano. Ma soprattutto, per Rachel sarà un’avventura alla scoperta del proprio mondo interiore. Un viaggio di iniziazione alla vita. Tra i personaggi spicca Clarissa Dalloway, che sarà poi la protagonista del romanzo omonimo, il celebre “Mrs Dalloway” pubblicato nel 1925.

La signora Dalloway
Mrs Dalloway, 1925
13 giugno 1923. Clarissa Dalloway, una signora dell’alta borghesia londinese, esce a comprare i fiori per la festa che sta organizzando per la sera. Passeggia per le strade di Londra, sfiora la vita di tanti sconosciuti, ma non ha il fare allegro di chi si prepara a qualcosa di lieto, il suo incedere è incerto e continuamente ostacolato da pensieri che le affollano la mente, da ricordi che si intrecciano con la nostalgia di ciò che è sfuggito e mai potrà tornare. Desideri, angosce e paure della solitudine, della morte ma anche della vita, si rincorrono in un flusso incessante di parole che aprono ad altre parole. Virginia Woolf ci regala un grande romanzo lirico, capace di rivelare tutta la precarietà degli esseri umani, feriti dalle circostanze, inermi di fronte alle correnti della sofferenza e della gioia. 

Al faro
To the Lighthouse, 1927
Romanzo sperimentale, intonato alla ricerca di libertà formale che accomuna i grandi scrittori di questo secolo, “Al Faro” è un libro sulla memoria e sull’infanzia; un’elegia alla luce che ha illuminato le figure della madre e del padre reali, che nel romanzo diventano il signore e la signora Ramsay. A tema è lo scontro tra il sì materno (“sì, andremo al faro”) e il no paterno (“no, al faro non si può andare”), come esso risuona nel cuore del figlio James, e nella mente della figlia Virginia, che a distanza di anni si misura, scrivendo, con la potenza di quei fantasmi. L’effetto è liberatorio. Prima, confessa Virginia Woolf, “pensavo al babbo e alla mamma ogni giorno”. Ora “li depone”, li seppellisce. È la sua catarsi.

Una stanza tutta per sé 
A Room of One’s Own, 1929
Il saggio ripercorre la storia letteraria della donna. In senso pratico il fine ultimo della tesi di Virginia Woolf è quello di rivendicare, per il genere femminile, la possibilità di essere ammesse ad una cultura che fino a quel momento si era rivelata di esclusivo appannaggio maschile, in una società, nella fattispecie quella inglese, di stampo profondamente maschilista. Ma l’intento più interessante del saggio che, com’era caratteristica di Virginia Woolf, nasconde diverse sfumature, si rivela essere proprio quello di decostruire questo linguaggio patriarcale in ambito letterario e sociale. Se secoli di sudditanza hanno relegato la figura femminile al silenzio, escludendola dalle sale della cultura, diviene allora necessario dare spazio ad una voce che rappresenti la prospettiva femminile.

Flush: Biografia di un cane
Flush: A Biography, 1933
Un romanzo che non è un romanzo, piuttosto una miscela di generi diversi, fiction e nonfiction. Una storia d’amore e di dedizione, un piccolo capolavoro che racconta l’intreccio di due vite: quella del cocker spaniel Flush e della sua padrona, la poetessa inglese Elizabeth Barrett. Afflitta da una strana malattia di origine nervosa e oppressa da un padre autoritario, Elizabeth soffre e si consuma insieme a Flush, che dimentica l’emozione di scorrazzare per le campagne dove è nato per restare al chiuso di un cupo salotto vittoriano.
Ma, senza preavviso, l’avventura irrompe nella vita di Flush e della sua padrona, nei panni del giovane e impetuoso Robert Browning. La passione amorosa, la promessa di una felicità incondizionata, la fuga verso l’Italia, cambiano definitivamente il destino di entrambi.

 

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