“Smontare e rimontare la realtà”. Una discussione incentrata su “Le città invisibili” di Italo Calvino (giovedì 21 aprile, ore 21.00)

Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
– Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? – chiede Kublai Kan.
– Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, – risponde Marco, – ma dalla linea dell’arco che esse formano.
Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo.
Poi soggiunge: – Perché mi parli delle pietre? È solo dell’arco che mi importa.
Polo risponde: – Senza pietre non c’è arco

Nel mese di aprile, abbiamo deciso di dedicare una discussione a Italo Calvino, intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale, uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento. Il libro più votato è stato Le città invisibili.
Sarà il prof. Massimiliano Tortora, docente di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli Studi di Perugia, a coordinare la discussione che si terrà a Palazzo della Penna, giovedì 21 aprile alle ore 21.00.

Le città invisibili
Questo romanzo fa parte del periodo combinatorio dell’autore, dove è evidente l’influenza della semiotica e dello strutturalismo. Nella letteratura combinatoria, centrale diventa il lettore, che si trova a “giocare” con l’autore, nella ricerca delle combinazioni nascoste nell’opera e nel linguaggio. Il punto di partenza di ogni capitolo è il dialogo tra Marco Polo e l’imperatore dei Tartari, Kublai Khan, che interroga l’esploratore sulle città del suo immenso impero. Marco Polo descrive città reali, immaginarie, frutto della sua fantasia, che colpiscono sempre più il Gran Khan. Il libro è costituito da nove capitoli, ma c’è un’ulteriore divisione interna: ognuna delle 55 città è divisa in base a una categoria, 11 in totale, dalle “città e la memoria” alle “città nascoste”. Il lettore ha quindi la possibilità di “giocare” con la struttura dell’opera, scegliendo di seguire un raggruppamento o un altro, la divisione in capitoli o in categorie, o semplicemente saltando da una descrizione di città a un’altra. Calvino stesso ha affermato che non c’è una sola fine delle Città invisibili perché “questo libro è fatto a poliedro, e di conclusioni ne ha un po’ dappertutto, scritte lungo tutti i suoi spigoli”.

Ingresso libero

Palazzo della Penna
Via Podiani,11
Perugia

 

 

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