Letteratura e Cinema. A marzo si discute di Blade Runner tratto da “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” di Philip K. Dick

Cosa succede quando il cinema incontra la letteratura? Quando registi di fama mondiale interpretano un testo, modificandolo e diversificandolo dall’originale? Quante volte abbiamo pronunciato la frase “Ma il libro è più bello” (anche se poi non sempre è vero)?
Avete decretato come vincitore la coppia Blade Runner di Ridley Scott/Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick: ne parleremo martedì 29 marzo, alle ore 18.00, presso Palazzo della Penna, con Luigi Cimmino, professore di Filosofia Teoretica del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Perugia.

Blade Runner
di Ridley Scott (tratto da Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick)
Nel 1992 la Guerra Mondiale ha ucciso milioni di persone e condannato all’estinzione intere specie, costringendo l’umanità a colonizzare lo spazio. Chi è rimasto sogna di possedere un animale vivente, e le compagnie producono copie incredibilmente realistiche: gatti, cavalli, pecore… Anche l’uomo è stato duplicato. I replicanti sono simulacri perfetti e indistinguibili, e per questo motivo sono banditi dalla Terra. Ma a volte decidono di confondersi tra i loro simili biologici e di far perdere le proprie tracce. A San Francisco vive un uomo che ha l’incarico di ritirare gli androidi che violano la legge, ma i dubbi intralciano spesso il suo crudele mestiere, spingendolo a chiedersi cosa sia davvero un essere umano. Tragico e grottesco assieme, il romanzo di Philip Dick racconta il panorama desolato della San Francisco del futuro e il desiderio di amore e redenzione che alberga nei più umili, trasformando il genere fantascientifico in un noir cupo e metafisico. Un’opera che ha influenzato la visione della metropoli futura e ha anticipato i dilemmi della bioetica contemporanea.

 

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Palazzo della Penna
Via Podiani, 11
Perugia

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