Massimo Gramellini e Chiara Gamberale, Avrò cura di te

Gioconda detta Giò ha trentacinque anni, una storia familiare complicata alle spalle, un’anima inquieta per vocazione o forse per necessità e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l’ha abbandonata. Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto. La notte di San Valentino, Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all’angelo custode, per ringraziarlo. Con lo sconforto, ma anche il coraggio, di chi non ha niente da perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. L’angelo ha un nome: Filemone. E soprattutto ha la capacità di comprendere Giò come Giò non si è mai compresa. Di ascoltarla come non si è mai ascoltata. Nasce così uno scambio intenso, divertente, divertito, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò. Uno scambio che indaga non solo le mancate ragioni di Giò: ma le mancate ragioni di ognuno di loro. Perché a ognuno di loro, grazie a Filemone, voce dell’interiorità prima che dell’aldilà, sia possibile silenziare la testa e l’istinto. Per ascoltare il cuore. Anche e soprattutto quando è chiamato a rispondere a prove complicate, come quella a cui sarà messa davanti Giò proprio dal suo fedele Filemone, in un finale sorprendente che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.

Chiara Gamberale è nata nel 1977 a Roma, dove vive. Ha esordito nel 1999 con Una vita sottile, seguito da Color Lucciola (2001), Arrivano i pagliacci (2003), La zona cieca (2008, premio selezione Campiello), Le luci nelle case degli altri (2010), L’amore, quando c’era (2012) e Per dieci minuti (2013). È autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici come “Quarto piano scala a destra” su Rai Tre e “Io, Chiara e L’Oscuro” su Radio Due. Collabora con “La Stampa” e “Vanity Fair” e ha un blog sul sito di “Io Donna” del “Corriere della Sera”.

Massimo Gramellini  nasce a Torino nel 1960: affermatosi come giornalista, è vicedirettore de “La Stampa”. Con L’ultima riga delle favole ha intrapreso anche la carriera da scrittore, che ha proseguito con grande successo con Fai bei sogni e La magia di un buongiorno.

“Avrò cura di te vuole insegnarci ad ascoltare il cuore, soprattutto quando si trova a rispondere a prove complicate.
Massimo Gramellini e Chiara Gamberale sorprendono con un finale inaspettato che sembra confondere e invece dona un senso a tutto il romanzo…”
(Hoepli)

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