Edmondo De Amicis, Cuore

È passato più di un secolo da quando, nel 1886, Cuore venne pubblicato per la prima volta e rese De Amicis lo scrittore più letto d’Italia. Eppure, ancora oggi questo libro ci colpisce non solo per la straordinaria, ineguagliata fortuna che l’ha accompagnato lungo tutta la sua storia, ma anche per i suoi pregi letterari: per la scrittura, per la sapienza di una sceneggiatura completa, per la capacità di concludere un episodio con una singola, magistrale frase. Lo stesso intento pedagogico e l’impegno civile che lo permeano sono la dimostrazione di una tensione morale capace di renderlo emozionante e commovente anche per il lettore contemporaneo – e per lo spettatore: come dimostrano i molti film e sceneggiati che sono stati tratti da Cuore.

La lettura copre un intero anno scolastico, da ottobre a giugno. Ambientato in una scuola elementare di Torino nel periodo immediatamente successivo all’unificazione d’Italia. Strutturalmente ogni mese si compone di parti di un diario, di lettere e di un racconto. L’autore del diario è Enrico, un alunno della terza elementare, che racconta le vicende della scuola e dei suoi compagni. Le lettere scritte dai genitori di Enrico e a lui indirizzate sono una costante presenza che come un’aurea protettrice lo accompagnerà fino alla conclusione dell’anno. I racconti, infine, intramontabili e indimenticabili, sono ambientati ognuno in una regione italiana differente, quasi a voler evidenziare la nuova dimensione italiana, e hanno come protagonisti dei ragazzi più o meno coetanei degli alunni che si distinguono per coraggio, volontà, onestà, orgoglio, amore.

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