Il barone rampante, Italo Calvino

Il barone rampante è un romanzo di Italo Calvino scritto nel 1957, secondo capitolo della trilogia araldica I Nostri Antenati, insieme a Il visconte dimezzato (1952) e Il cavaliere inesistente (1959).

Il narratore ripercorre la lunga vicenda del fratello, Cosimo di Rondò, vissuto nella seconda metà del XVIII secolo a Ombrosa, in Liguria. Cosimo, per sfuggire a una punizione inflittagli dai suoi educatori, decide di salire su un albero per non ridiscendere mai più. Cosimo si costruisce un mondo aereo dove diversi personaggi della cultura e della politica (Napoleone compreso) lo vanno a trovare, testimoniandogli la loro ammirazione. Vive anche una tormentata storia d’amore con la volubile Viola. L’amore fra i due è forte, ma la relazione si conclude perché Viola va in Inghilterra per paura della rivoluzione. Quando Cosimo si ammala viene assistito dall’intera comunità di Ombrosa: lo invitano a scendere ma lui si rifiuta in maniera categorica. Ammalato, in punto di morte, si arrampica sulla cima di un albero, si aggrappa a una mongolfiera dell’aeronautica di passaggio e scompare nel cielo, senza tradire il suo intento di non rimettere più piede sulla terra.

 

Italo Calvino (1923 – 1985). Intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale, è stato uno dei narratori italiani più importanti del Novecento. Ha frequentato molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal Neorealismo al Postmoderno, ma tenendo sempre una certa distanza da esse e svolgendo un proprio personale e coerente percorso di ricerca. Di qui l’impressione contraddittoria che offrono la sua opera e la sua personalità: da un lato una grande varietà di atteggiamenti che riflette il vario succedersi delle poetiche e degli indirizzi culturali nel quarantennio fra il 1945 e il 1985; dall’altro, invece, una sostanziale unità determinata da un atteggiamento ispirato a un razionalismo più metodologico che ideologico, dal gusto dell’ironia, dall’interesse per le scienze e per i tentativi di spiegazione del mondo, nonché, sul piano stilistico, da una scrittura sempre cristallina e a volte classica. I numerosi campi d’interesse toccati dal suo percorso letterario, sono meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia de I nostri antenati, Marcovaldo, Le cosmicomiche, Se una notte d’inverno un viaggiatore, uniti dal filo conduttore della riflessione sulla storia e la società contemporanea.

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